Questo articolo è dedicato alla tecnica ad acquerello. Vedremo prima di tutto cosa sono gli acquerelli, perché dipingere ad acquerello, quali materiali usare per ottenere il meglio di questa tecnica e delle opere di acquerellisti per ispirarvi, motivarvi e rendervi conto di quali risultati si possono ottenere con questa meravigliosa tecnica. Buona visione a tutti e grazie!
Cenno storico sugli acquerelli
Gli acquerelli si usano fin dall’antichità grazie a colori mescolati con gomme e diluiti con acqua. Le notizie certe che abbiamo riguardo a questa tecnica risalgono però al 1400. Albrecht Dürer (1471-1528) è uno dei tanti artisti che usavano questa tecnica. L’artista tedesco la usava soprattutto per colorire i suoi schizzi di viaggio e i suoi disegni a penna.
Nel ‘600 furono gli artisti olandesi a sfruttare questa tecnica.
Nel ‘700 invece, gli inglesi la usarono proprio come tecnica pittorica per realizzare opere. Un grande acquerellista era William Turner. Nel 1804 fu fondata anche la “Watercolour Society”.
Verso la metà del ‘700, in Francia, furono Fragonard, Watteau, Boucher, Delacroix e Corot ad usare molto questa tecnica, chi in un modo e chi in un altro.
In Italia però, l’acquerello si diffuse solo verso la metà dell’800 a Napoli, a Milano e infine a Roma. Ricordiamo artisti come Giacinto Gigante che fondò la “Scuola di Posillipo” a Napoli; Domenico Morelli, Paolo Michetti e altri. A Roma invece furono Mario Fortuny, Enrico Coleman, Onorato Carlandi e G. Aristide Sartorio ad avere più successo.
Cos’è l’acquerello?
L’acquerello (o acquarello) è una tecnica che utilizza pigmenti finemente macinati e mescolati ad un legante come la gomma arabica. Sono colori che si mischiano con l’acqua e a seconda della quantità d’acqua che si mette nel colore, si ottiene una tonalità più o meno trasparente. La pittura ad acquerello è quindi una tecnica abbastanza veloce con la quale si ottengono meravigliosi dipinti ma anche bozzetti! L’unica “pecca”, se così si può chiamare, è quella di non poter sbagliare, o almeno non troppo, perché l’errore è visibile e il dipinto perde della sua freschezza e bellezza.
Come creare delle sfumature ad acquerello?
Creare dipinti o disegni con gli acquerelli non è così semplice, soprattutto all’inizio! Un consiglio, prima di fare qualsiasi disegno, è quello di esercitarvi su un foglio di carta (di cotone, il prossimo paragrafo è dedicato alla carta) in modo da capire come reagisce il colore.
Se volete ottenere una bella sfumatura potete prima inumidire il foglio però attenzione a non esagerare con la quantità di acqua! Per scurire lo stesso colore (appena messo) in alcune parti, caricate il pennello con poca acqua e più pigmenti.
Se invece volete ottenere una sfumatura da una tinta ad un’altra stendete prima un colore, con una quantità di acqua sufficiente da non farlo asciugare subito, poi pulite il pennello, e stendete l’altra tinta, con un po’ meno acqua nel pennello, parzialmente sopra a quella ancora fresca.
Come ottenere delle zone ben delimitate con gli acquerelli?
Se invece volete delle zone ben delimitate, basta dipingere a secco, cioè, senza bagnare il foglio prima di appoggiarci il pennello (esempio un acquerello di Fragonard qui sotto). Partite da un punto e continuate andando fino a dove volete arrivare. La quantità di acqua nel pennello non deve essere eccessiva almeno di voler ottenere un effetto diverso e voluto da voi o che la zona da dipingere sia grande. Per ridurre invece una sfumatura troppo estesa, basta pulire bene il pennello con l’acqua, asciugarlo un po’, (con le dita o un pezzo di carta però deve rimanere sempre umido) e riassorbire il colore là dove volete toglierlo.
Per ottenere invece degli aloni, o delle “macchie”, basta far cadere un po’ d’acqua con il pennello sul colore ancora fresco e lasciare asciugare. Oppure stendere un colore con una quantità di acqua maggiore rispetto a quello appena messo sul foglio. Questi aloni però, considerando sempre una situazione di apprendimento, sono considerati degli errori.
Jean-Honoré Fragonard (1732-1806)
Inutile resistenza, disegno con acquerello, J-H. Fragonard, 1770-73 ca.
Quale carta usare per dipingere ad acquerello?
Uno degli elementi più importanti, o forse quello più importante, per ottenere ottimi risultati con la tecnica dell’acquerello è proprio la carta! Penserete magari che usando una carta di un certo spessore sarà sufficiente? Invece no. La carta migliore in assoluto è quella 100% cotone/300 grammi o 640 grammi (anche 185 grammi va bene ma minimo 300 è meglio). Ha un certo costo e posso capire che qualcuno cercherà sempre di risparmiare. Come alternativa la carta di cotone 50% non è male (l’ho usata diverse volte e non mi sono trovato male).
Quali sono i pennelli migliori per dipingere con gli acquerelli?
Se volete un pennello di alta qualità quello migliore è quello con i peli di bue ma anche il costo è alto. Ci sono anche quelli con peli di scoiattolo e quelli sintetici. Tra quelli sintetici ci sono diverse qualità: un consiglio, non risparmiate troppo sulla qualità del pennello… Anche quest ultimo fa la differenza! Ovviamente poi ci sono diverse forme di punta: quella a lingua di gatto, è una punta larga ma arrotondata che permette di fare pennellate larghe e leggermente appuntite quando si alza il pennello; quella piatta per fare stesure larghe e regolari; quella a punta lunga per i dettagli; quella a punta per i dettagli ma con la base larga che fa da “serbatoio” per mantenere più colore.
Perché dipingere con l’acquerello?
L’acquerello è, a mio parere, una tecnica che permette di realizzare bellissimi bozzetti ma anche opere molto curate e raffinate. Il veloce gioco di trasparenze che si può creare con questa tecnica permette di capire e imparare in fretta la prospettiva e i vari giochi di colore. Chi padroneggia bene l’acquerello di solito lo fa anche con altre tecniche pittoriche. A mio parere la soddisfazione che dà l’acquerello una volta il lavoro terminato non la dà nessun’altra tecnica. E una cosa è sicura: certi effetti si possono ottenere “naturalmente” solo con l’acquerello!
Acquerelli di pittori famosi
Elencheremo, in ordine cronologico, soltanto alcuni nomi di acquerellisti (famosi o meno) ma comunque di notevole talento. E’ molto interessante vedere anche come ogni artista tratta l’acquerello. Come tutte le tecniche ognuno di loro la usa come meglio pensa o piace.
Albrecht Dürer (1471-1528)
Paesaggio di Trento, acquerello, Albrecht Dürer, 1494
Giambattista Tiepolo (1696-1770)
Bozzetto per una Adorazione, inchiostri e acquerello, G. Tiepolo, 1730-1740 ca.
François Boucher (1703-1770)
Il pascià nel suo harem, François Boucher , acquerello,1735-39
Jean-Honoré Fragonard (1732-1806)
Inutile resistenza, disegno con acquerello, J-H. Fragonard, 1770-73 ca.
William Turner (1775-1851)
San Giorgio Maggiore a Venezia, acquerello, William Turner, 1819
Eugène Delacroix (1798-1863)
Luogo in Marocco, E. Delacroix, acquerello, 1832 ca.
Uomo seduto, E. Delacroix, acquerello, 1832 ca.
Giacinto Gigante (1806-1876)
Piazzetta Riario sforza, acquerello, G. Gigante, 1843
Karl Bodmer (1809-1893)
Confluenza dei fiumi Fox e Wabash, acquerello, K. Bodmer, 1832
Paesaggio del Missouri, acquerello, K. Bodmer, 1833
Domenico Morelli (1823-1901)
Il pittore nel suo atelier, acquerello, D. Morelli 1890-1900 ca.
Pietro Sassi (1834-1905)
Rovine nelle terme di Traiano, acquerello, P. Sassi, 1878
Ettore Roesler Franz (1845-1907)
Palazzo Borgia, acquerello, E. R. Franz, 1883
Piazza Barberini, acquerello, E. R. Franz, 1880
D. Howard Hitchcock (1861-1943)
Mare con montagna blu, acquerello, D. Howard Hitchcock, 1920-1930 ca.
I pittori qui sotto sono ancora vivi. Potete vedere le loro opere sui loro profili Instagram cliccando sui loro nomi!